La creazione per gli gnostici

Gli gnostici sono una corrente religiosa apparsa, principalmente tra la terra santa e l’Egitto, tra il secondo e il terzo secolo DC e sono probabilmente gli eredi del sapere degli Esseni. Poco si sapeva di loro fino al ritrovamento dei rotoli di Nag Hammadi in una grotta in Egitto nel 1945. Si può dire che siano gli inventori della moderna fantascienza, sono stati i primi infatti a sostenere che il mondo materiale fosse un illusione, i primi a parlare degli Arconti come entità incorporee che si nutrono delle energie negative degli esseri umani. Essi credevano nella reincarnazione e la loro teoria sulla nascita dell’universo è assolutamente coinvolgente e fa pensare alla moderna teoria di Gaia che sostiene che il pianeta Terra sia un essere vivente. Di seguito un estratto del mio libro Progetto rinascita – La più grande storia mai raccontata che descrive proprio la loro visione sulla creazione.

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Ma facciamo un bel passo indietro, indietro nel tempo, talmente tanto indietro da portarci a quella che, per il mondo di sotto, fu la nascita stessa del tempo. 

Niente di tutto quello che chiamate realtà esisteva allora, non la materia, non la mente, non lo spazio, né tantomeno il tempo. 

Vi era la Fonte, l’essenza originaria o l’Uno come lo chiamiamo noi e, subito sotto di essa, come sua diretta emanazione, vi era la schiera degli ‘Eoni’: esseri di luce, dalle potenzialità in- finite, creatori di quasi tutti gli scenari che esistono ed esiste- ranno al di fuori della nostra dimensione. La loro capacità creativa non aveva, né ha, pari all’interno della nostra realtà. 

Tra gli eoni vi era Sofia, di un’intelligenza eccelsa e dall’esuberanza impareggiabile; un maestro supremo che vive e vivrà per sempre nei nostri cuori. Sofia, con la sua irrefrenabile immaginazione creativa, ipotizzo qualcosa che, per chi leggerà, potrebbe apparire impossibile: la scissione del finito dall’infinito. 

Per quanto difficile possa essere proverò a spiegare. In un mondo dalle infinite potenzialità, la nostra dimensione, quella che noi chiamiamo Pleroma, dove tutto ciò che è ipotizzabile diventa, ed è, reale; dove si è sempre in ogni luogo perché l’essere stesso si realizza nella spazialità; dove c’è soltanto l’adesso e l’idea di ciò che avrebbe potuto essere, visto che il tempo lineare, a voi tanto familiare, qui non ha luogo, Sofia cominciò con il creare dei limiti, che altro non sono se non regole. Creò il tempo, il cui scorrere, nella sua idea, poteva realizzarsi solamente in una direzione e sempre, inesorabilmente, alla stessa velocità. Creò lo spazio, anch’esso un limite: nella realizzazione di Sofia non si poteva essere in due o più luoghi contemporaneamente proprio perché esistevano i luoghi stessi e lo spazio, non solamente il tutto, il qui e ora, che si conosce- vano prima della sua emanazione. 

Sofia ipotizzò poi l’individualità: l’essere essenza distinta dalla totalità e questa sua visione, lasciatemelo dire, si rivelerà come la principale causa di tutte le difficoltà che sorgeranno lì sotto. Questa visione genererà, come avremo modo di vedere, il senso di solitudine, una cosa che, se portata all’estremo, può dar vita alla paura, l’emozione più devastante per l’essere umano. 

Questa fu la scommessa primaria dell’eone Sofia: la realizzazione di una dimensione in cui esistano limiti di spazio, di tempo e di essenza. Pose quindi delle limitazioni e, con esse, creò alcune, le più fondamentali, tra quelle che voi chiamate ‘leggi fisiche’, quelle che rendono possibile la vita in un ambiente costituito da materia solida e che, a ben vedere, altro non sono che le regole del gioco che si svolge nel mondo di sotto; ma per tali leggi questo fu solo l’inizio, altre verranno formulate in seguito e, tuttora, se ne creano di continuo, come emanazione di- retta di Sofia o, per mezzo dei primi embrioni della sua creatura: gli umani. 

Ed eccoci a parlare, più a fondo, proprio dell’umano, la creatura prediletta di Sofia, esso fu l’idea di base, tutto il resto venne in seguito, come le dimostrazioni di amore che una madre non smette mai di dispensare ai propri figli. Sofia creò l’ambiente perfetto affinché l’umano potesse sperimentare appieno la sua creazione e ne fosse, allo stesso tempo, artefice. L’umano doveva incarnare la consapevolezza propria delle ani- me del Pleroma all’interno della realtà limitata di sua creazione. Donò quindi a tale essere una consapevolezza di sé stesso simile alla nostra, ma limitata nello spazio e nel tempo, e questo fece sì che esso dovesse imparare di nuovo, ad ogni nascita, quante più informazioni possibili al fine di rendere la propria esperienza nel mondo di sotto abbastanza appagante per come era stata concepita da Sofia. Non sto parlando solamente di in- formazioni statiche, il costringere la consapevolezza in limiti di spazio e di tempo fece in modo che il compito più arduo per l’essere umano fosse quello di ritrovare sé stesso e la sua qualità di essere infinito e senza limiti. 

Dopo gli eoni, nella gerarchia celeste, ci siamo noi, le anime e, nella visione di Sofia, l’essere umano doveva essere il mezzo mediante il quale noi, in quanto anime, o ‘monadi’ come siamo solite chiamarci tra di noi, potevamo addentrarci in quella bizzarra illusione che lei, Sofia, aveva creato, e sperimentare, così, un esperienza di limitatezza. Stiamo parlando delle nostre avventure nel mondo di sotto, quelle che noi chiamiamo ‘rinascite’. 

Questo il disegno principale, che potrebbe apparire semplice, quasi basilare, un esperienza differente, quasi un gioco, al quale si partecipa per riuscire magari ad imparare qualcosa e infine tornare alla nostra realtà. 

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Sofia credeva tanto nel suo progetto che decise di esserne parte essa stessa, e non una parte qualunque, ma lo stesso terreno in cui si sarebbe svolta la sperimentazione. Nel suo sogno Sofia, appena generata l’illusione dello spazio, si allontanò dal Pleroma per portarsi in un luogo molto lontano, oltre i confini del conosciuto, dove l’energia della Fonte arriva a stento, per trasformarsi nel pianeta nel quale si sarebbe svolto il suo esperimento. Così è tuttora. Il mondo di sotto è Sofia ed essa, da brava madre, non ha mai smesso di prendersi cura delle sua amate creature, anche a rischio della sua stessa vita. Il suo mondo ha infatti rischiato di estinguersi innumerevoli volte nel corso della storia ma, se è ancora rimasto in piedi, lo si deve principalmente alla caparbietà della sua genitrice e alla propria instancabile ottemperanza. L’eone Sofia ha continuato, nel corso del tempo, a mutare se stessa per adeguarsi ai cambiamenti che avvenivano sulla sua superficie: ha modificato il clima, la propria struttura, la quantità e qualità dei gas e liquidi presenti nella superficie ad anche la sua esposizione verso la stella che le fornisce energia, ha modificato più e più volte le forme di vita che l’avrebbero abitata. Tutto questo per amore di tutte le creature che, grazie al suo sogno, hanno conosciuto la vita. Sofia si è prestata a sperimentare catastrofi e distruzione, cambia- menti radicali senza fine, tutto nello sforzo di volgere, a buon fine, la sua visione, il suo esperimento. 

Come potrete immaginare, questo, non fu senza traumi: Sofia si trovò di fronte a difficoltà che non aveva mai pensato di dover affrontare e, cogliendo la sua disperazione, alcuni eoni, sempre vigili sulla creazione della loro pari, decisero di accorrere in suo aiuto. Nel corso della storia ci furono tanti interventi ma, l’eone che più di altri si dedicò, nella sua infinita benevolenza, al supporto di Sofia fu il Cristo, il quale, più e più volte, scese in suo aiuto. Il primo intervento avvenne in tempi remoti quando egli aiutò Sofia a gestire le forme di vita primigenie che vivevano nel conflitto e nel caos. Altri interventi seguirono e seguiranno. Uno è particolarmente degno di nota, quello avvenuto in quest’ultima era, in cui il Cristo scese con l’intento di diffondere il verbo dell’Uno tra gli umani. 

Ad ogni modo ogni intervento di Cristo in soccorso di Sofia fu sempre finalizzato a portare armonia tra le creature e, per lo più, vi riuscì: le sue intercessioni fecero sì che tutti gli esseri presenti nel mondo di sotto vivano in perfetto ordine e concordia, ognuno nel rispetto, a supporto ed in sinergia con l’altro e, allo stesso tempo, con l’ambiente circostante, ovvero con Sofia. 

Questo l’aiuto che il Cristo diede a Sofia e la sua generosità rese possibile, più volte, la salvezza per il pianeta, la cui vita, altrimenti, aveva rischiato di estinguersi. Purtroppo, però, un es- sere rimarrà per sempre fuori dall’armonia che Cristo tentò di infondere nel mondo di sotto, quell’armonia che lui e Sofia avevano sognato. Questa creatura era, ed è, proprio il figlio prediletto di Sofia, ovvero l’umano. Esso, e lo dico con enorme rammarico, considerata la mia infinita ammirazione per gli eoni Sofia e Cristo, non riuscirà mai ad entrare in piena sintonia con la vita presente nel pianeta e ne rimarrà sempre un agente estraneo. L’umano non risulterà in grado di vivere nel proprio habitat in maniera rispettosa ed amorevole come fanno tutte le altre creature di Sofia; esso sarà portato, immancabilmente, a distruggere l’ecosistema di cui fa parte e questo sarà fonte di grande tristezza per Sofia, per Cristo, per gli Ioni e per tutte le anime che l’hanno assistita e l’assisteranno nella sua creazione. 

Tante ipotesi sono state fatte sul comportamento dell’umano nei confronti del proprio ambiente come di tutte le creature con cui avrebbe dovuto condividerlo: così distruttivo, prepotente ed egoista, purtroppo l’unica ipotesi che valga la pena di essere presa in considerazione è quella che sostiene che, la mente dell’umano, data la sua complessità, finisca per essere, con facilità, la preda prescelta dalle forze del male: quei paras- siti, amanti del caos, che rappresentano l’aberrazione nella creazione di Sofia che prende vita. 

Andiamo allora più nel dettaglio e vediamo come ebbe origine il male: l’errore fatale di Sofia, la fonte di tutti guai, dal quale derivò tutto il dolore di cui il mondo di sotto, da sempre, non riesce a liberarsi. 

Per prima cosa è importante sottolineare che, tutto quello che c’è laggiù, ogni cosa creata da Sofia e da chiunque altro, addirittura tutto ciò che rappresenta la creazione non ha corrispondenza nella realtà. Detto in altre parole è un illusione. Tutto ciò che esiste è il Pleroma: la dimensione della coscienza che crea senza limite alcuno, nient’altro. Ogni cosa che differisce da esso è irreale frutto dei limiti posti, come atto di volontà, da Sofia, nel nostro caso. La materia stessa, una delle caratteristiche principali del mondo di sotto, non corrisponde al vero, essa è soltanto espressione dei limiti di spazio e di tempo che Sofia ha dato alla consapevolezza creatrice, per questo appare statica e immutabile. 

Parliamo ora di spazio e di tempo, anch’essi sono delle illusioni che vedono la propria origine nei limiti che sono stati po- sti per il mondo di sotto. Nel Pleroma non esiste quella che per voi è l’illusione del tempo lineare, per cui, da noi, il passato è visto come una delle infinite possibilità che potrebbero aver portato all’unica cosa che esiste, il momento presente. Il quale momento presente è esso stesso mutevole, una delle infinite possibilità all’interno delle quali è possibile muoversi. La stessa cosa si può dire per il futuro, infinite possibilità, in questo caso, è simile alla vostra concezione ma, nella vostra concezione, le possibilità sono limitate a causa della limitatezza stessa del presente da cui il futuro scaturisce. La differenza fonda- mentale poi è che noi possiamo muoverci a piacimento tra le infinite realtà di presente passato e futuro e crearne di nuove ogni volta. 

Stessa cosa può dirsi per lo spazio, esso non corrisponde mai ad un limite per la nostra realtà, possiamo quindi spostarci a piacimento verso ogni luogo che non è altro che una differente realtà e possiamo farlo senza che questo comporti, come da voi, modificazione all’interno del fattore tempo, detto in una parola quindi, istantaneamente. Come potete quindi vedere, nella sostanza, spazio e tempo non differiscono affatto tra di loro. 

Qualcuno si chiederà, come può la materia essere un illusione? La risposta è che, per quanto possa sembrare strano, la materia è vista come statica ed immutabile a ragione delle stesse limitazioni che si hanno, nel mondo di sotto, riguardo al modo di concepire il tempo. L’illusione del tempo lineare, che fa sì che voi umani siate convinti che esista una storia per ogni cosa, vi dà l’impressione che tutto quello che avete di fronte sia preesistente e possa persistere anche dopo la vostra osservazione; nella realtà non è così, il tempo è un illusione e, con esso, è un illusione la storia che accompagnerebbe ogni cosa o persona, tutto quello che esiste è il momento presente ed è in questo momento che voi umani, con l’osservazione, create l’oggetto che avete di fronte e immaginate, in maniera inconsapevole che, per quell’oggetto, possa esistere un passato ed un futuro. La stessa solidità non esiste, come non esiste il contatto, esse sono solo illusioni, tutto quello che vedete solido, lo è a ragione del modo in cui il vostro cervello interpreta le informazioni, recepite attraverso i sensi, di quella che è l’energia della creazione alla quale date forma con la vostra osservazione e che, come voi, è dotata di consapevolezza. Ma queste cose, nel tempo in cui si svolge questa storia sono già state scoperte dai vostri scienziati; purtroppo però, esse sono oggetto di censura da parte delle entità che, come vedremo, governano, in incognito, il vostro mondo. La verità è che, se voi umani sapeste di essere divini e creatori, si sbriciolerebbero i mattoni dell’illusione con i quali è costruita tutta la vostra realtà. 

Torniamo dunque a parlare di Sofia, essa si trovò ad essere una vittima stessa dell’illusione che aveva generato, si dimenticò della sua creazione; scordò che anche lo spazio ed il tempo erano apparenti e lascio che il disagio creato con l’allontana- mento dal Pleroma si impossessasse di lei. Lasciò che l’abbaglio della separazione dalla fonte, dall’energia dell’amore uni- versale, creasse un senso di vuoto a cui l’eone non seppe mai porre rimedio. Quel senso di vuoto si trasformò, pian piano, in quella che, nel mondo di sotto, conoscete come paura. Dopo aver lasciato idealmente il Pleroma, un terrore cieco prese allo- ra ad attanagliare Sofia, tanto forte da far sì che essa si sentisse addirittura privata della sua forza vitale, si sentì svuotata. Per la prima volta provava solitudine. Ecco allora che lei, sopraffatta dal senso di abbandono, intrisa nel rimpianto della pienezza del Pleroma ma, allo stesso tempo, in preda al più vivo terrore, diede i natali all’aberrazione numero uno: la nascita del male, ovvero la forza oscura e, con essa, di quelli che sono gli artefici stessi del male, gli Arconti con il loro dio demente, il Demiurgo. 

Tratto da PROGETTO RINASCITA – La più grande storia di sempre

Problemi UnUniverso

Per problemi tecnici, purtroppo, da diverse settimane non riesco più ad aggiornare il Blog. Non ho facoltà di sapere a cosa può essere dovuto. Funziona solo con il cellulare.

Sto cercando di risolvere e di ritornare a pubblicare al più presto, per questo spero che continuiate a seguire UnUniverso, magari iscrivendovi al canale per essere informati di quando saranno pubblicati nuovi articoli. Mi dispiace.

A presto

NZ

Ora è chiaro: il nemico delle cure a casa è Speranza

Nonostante il Senato abbia impegnato il Governo a rivedere i protocolli di cura domiciliare, il Ministero ricorre al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che lascia libertà di cura ai medici di non utilizzare il protocollo della vigile attesa. È ormai chiaro che Speranza avversa le terapie domiciliari. Infatti nel suo libro “fantasma” non c’è alcuna traccia di Covid at home, ma c’è molto dell’utopismo e del paternalismo della Sinistra green. 

Inutile giraci attorno: l’avversario numero uno delle cure domiciliari Covid ha un nome: si chiama Roberto Speranza e di mestiere fa il ministro della Salute. La decisione di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di marzo che confermava i medici che si oppongono al protocollo della vigile attesa con paracetamolo rappresenta non solo un’insensata opposizione del Ministero alla buona medicina, alla medicina coraggiosa che in questa pandemia ha sfidato gli scienziati da salotto per curare e non ricoverare la gente in ospedale. È anche la pietra tombale su ogni speranza che il governo guidato da Draghi potesse finalmente invertire la rotta nel considerare il Covid una malattia da curare e non un pretesto per chiuderci in casa spaventando e facendoci andare in ospedale quando la situazione ormai è compromessa.

Ora che la notizia del ricorso è stata resa pubblica non c’è bisogno di aggiungere molto e si deve concludere che il Covid non si vuole curare: non solo non si voleva curare ieri, ma non lo si vuole curare tempestivamente oggi che abbiamo sufficienti nozioni mediche per poterlo fare con successo.

Scrivendo questo giornale di cure domiciliari da ormai un anno, da molto prima che l’argomento diventasse di dominio pubblico, e avendo seguito tutti i passaggi e raccontato tutte le esperienze in campo (leggi QUI il dossier Covid at home), possiamo avere in mano sufficienti indizi per affermare che il fallimento delle terapie domiciliari Covid ha avuto nel Ministero della Salute il suo principale artefice.

Ed è stupefacente notare come, mentre ieri si è tenuta l’udienza in Consiglio di Stato in cui il governo conferma ancora una volta la volontà di insistere sulla vigile attesa, oggi il comitato dei medici che da mesi promuovono la revisione dei protocolli di cura domiciliare incontrerà Agenas. Comprensibile che l’avvocato dei medici, Erich Grimaldi, ieri si sia chiesto qual è il governo che deve considerare, quello che tratta con lui o quello che a lui si oppone?

Per la verità le avvisaglie di questa indisponibilità a considerare le cure domiciliari si erano avute un mese fa quando, alla revisione dei componenti del Cts, Speranza non aveva fatto inserire il professor Luigi Cavanna che delle cure domiciliari Covid (e dell’uso dell’idrossiclorochina) è il pioniere e il clinico più autorevole. Era parso fin da subito che non c’era alcuna volontà di affrontare finalmente il tema delle cure precoci.

Ma l’aspettativa si era ripresentata quando l’8 aprile il Senato, su iniziativa della Lega e di altri partiti con mozioni simili, aveva votato all’unanimità la mozione con la quale impegnava il governo a rivedere il protocollo vigile attesa e a modificare le linee guida per una vera terapia domiciliare Covid che non prevedesse solo la Tachipirina nelle fasi iniziali dei sintomi. Proprio qualche giorno prima, il professor Giorgio Remuzzi del “Mario Negri” aveva pubblicato il primo studio sulle cure Covid con l’utilizzo di antinfiammatori e una percentuale bassissima di ricoveri (appena il 2%).

Insomma, gli elementi per prendere coraggio e iniziare a dare ai 45mila medici di medicina generale delle linee guida chiare una volta per tutte, con il solo scopo di curare e non mandare la gente in ospedale quando ormai la situazione è irrimediabilmente compromessa, c’erano tutti.

Invece…

Invece non solo si è atteso, ma si è anche evitato di affrontare il problema. Questo atteggiamento non può non essere una precisa strategia politica del governo Draghi che ha confermato pubblicamente la sua fiducia a Speranza, non può che essere il risultato di una programmazione che vede nella cura precoce del Covid un ostacolo al raggiungimento di certi scopi. Quali? Sicuramente il vaccino che deve essere il primo e unico obiettivo delle attuali politiche sanitarie.

Si tratta di una strategia della quale si trova traccia nel libro scritto dal ministro della Salute e che è stato ritirato prima ancora di uscire in libreria nel settembre scorso.

In “Perché guariremo” non c’è un solo passaggio in cui Speranza abbozzi anche solo lontanamente alla cura precoce domiciliare come metodo migliore per non affollare gli ospedali.

Le copie “samizdat” che girano nelle redazioni mostrano chiaramente che lo Speranza-pensiero è un misto di utopismo da Internazionale socialista della salute, paternalismo di Stato e manifesto della sinistra green abilmente camuffato da diario di bordo di un ministro alle prese con la pandemia che coinvolge i medici di base soltanto quando deve pensare alle magnifiche sorti e progressive della sanità futura post Covid.

Ma di come curare il Covid tempestivamente a casa oggi con gli antinfiammatori e della coraggiosa esperienza dei medici che lo hanno fatto ricorrendo perfino ai giudici non c’è traccia. E il fatto che un ministro della salute non riporti nulla di tutto questo nelle sue res gestae è significativo del fallimento alla voce cure e della situazione attuale dove il Covid è un’emergenza ormai permanente senza alcuna prospettiva di fine.

Fonte: lanuovabq

Arizona, al via il riconteggio di 2,1 milioni di voti alle presidenziali 2020

Il Senato dell’Arizona, controllato dai repubblicani, è pronto ad avviare le operazioni per il riconteggio di 2,1 milioni di voti relativi alle elezioni presidenziali del 2020. E questa volta il conteggio sarà effettuato manualmente.

Il Senato dello Stato ha annunciato a marzo che avrebbe condotto una verifica «ampia e dettagliata», specificando che avrebbe testato le macchine per il voto, le schede scansionate, cercato violazioni informatiche ed eseguito un conteggio manuale.

I mandati emessi dallo Stato, necessari per eseguire i controlli, sono stati contestati in tribunale a metà dicembre per essere infine giudicati validi (pdf) il 25 febbraio.

Da allora, i parlamentari hanno lavorato sui dettagli della verifica. Karen Fann, il presidente del Senato dell’Arizona, ha dichiarato a Just the News che il processo di verifica inizierà durante la prossima settimana.

Fann ha affermato che i repubblicani dello Stato hanno subito un «sabotaggio» da parte del Consiglio di supervisione della contea di Maricopa e che il processo è stato ostacolato: «Il Maricopa Bos si è rifiutato di permetterci di eseguire la verifica presso le loro strutture ed è arrivato al punto di rifiutare persino di rispondere a semplici domande quali “come vengono sequestrate le schede elettorali?”».

«Il Senato ha impiegato due mesi e mezzo per vincere in tribunale e sostenere il nostro diritto di emettere mandati per l’ispezione dei materiali elettorali e altre 6 settimane di ricerca per selezionare il team di controllo per eseguire la revisione forense completa».

In precedenza, Fann aveva anche dichiarato che l’intenzione dei parlamentari repubblicani «non è mai stata quella di rovesciare il risultato delle elezioni, ma riguarda l’integrità del sistema elettorale dell’Arizona».

Secondo il media locale azcentral, Fann ha firmato un contratto all’inizio di questa settimana per l’affitto dell’Arizona Veterans Memorial Coliseum di Phoenix per circa un mese, a partire dal 19 aprile. In precedenza il parlamentare aveva dichiarato che voleva utilizzare gli spazi della contea, ma che l’amministrazione ha rifiutato.

Il parlamentare ha quindi spiegato che durante le verifiche ci sarà sicurezza fisica e anche riprese in diretta streaming all’interno della struttura, che ha una superficie di oltre 1.850 metri quadri. Inoltre, ha precisato che «le squadre di controllo stanno assemblando e trasportando le attrezzature e il personale in Arizona con la data di inizio prevista per il 22 aprile».

Secondo Fann, il Senato dello Stato dell’Arizona e il team di controllo non hanno una particolare aspettativa sui risultati: «Stiamo eseguendo la revisione forense completa per dissipare le preoccupazioni dei nostri elettori o, se venisse scoperto un problema, per risolvere i problemi prima delle prossime elezioni».

«Non abbiamo mai accusato nessuno di brogli o cattiva condotta, che si tratti di hardware, software o azioni del personale», ha aggiunto Fann.

«Speriamo che non ci sia stata alcuna manomissione illegale intenzionale ma, se trovata, gireremo le informazioni ai procuratori generali statali e federali per le loro ulteriori azioni legali e procederemo a fare le correzioni appropriate».

Un resoconto completo dovrebbe essere rilasciato in circa due mesi, secondo una dichiarazione del Senato dello Stato.

La revisione indipendente sarà condotta da quattro aziende esterne allo Stato: Wake Technology Services, CyFIR, Digital Discovery, e Cyber Ninjas. Cyber Ninjas, società di cybersecurity con sede in Florida, condurrà il processo di verifica, ha riferito il Senato, aggiungendo che si tratta di un’azienda specializzata nella sicurezza delle applicazioni informatiche per i servizi finanziari e i clienti del governo.

Secondo Just the News, il presidente del consiglio di supervisione della contea di Maricopa, Jack Sellers, ha scritto a Fann in una e-mail che la prossima verifica «non è uno sforzo congiunto tra la contea e il Senato repubblicano. […] La contea di Maricopa non comunicherà con i vostri fornitori o interpreterà la legge dell’Arizona per loro».

Sellers avrebbe anche specificato che a causa delle ramificazioni legali non risolte dei documenti, Maricopa «non può essere coinvolta nel sostenere la vostra verifica in quanto farlo può esporla a responsabilità per le quali non ha una tutela legale».

L’edizione americana di Epoch Times ha contattato il consiglio della contea di Maricopa per un commento.

Fonte: epochtimes.it

Unire ristori e crescita, la scommessa di Draghi sull’economia

di: Andrea Muratore

Un nuovo consistente piano di ristori da unire ai primi provvedimenti volti a dare un taglio più strategico all’azione economica del governo. Il nuovo scostamento che il governo di Mario Draghi ha deliberato in Consiglio dei Ministri, dal valore di 40 miliardi, e a chiedere al Parlamento punta a inaugurare una serie di politiche di più ampio respiro in grado di dare una nuova prospettiva all’azione del sistema-Paese.

Si chiamerà, non a caso, Decreto Imprese il piano che porterà gli scostamenti decretati da Draghi in due mesi di governo a 72 miliardi di euro, quasi la metà dei 140 complessivamente richiesti dai cinque piani economici decretati dal governo Conte II dall’inizio della pandemia di Covid-19 fino al gennaio scorso. E in questo piano si potrà iniziare a vedere con maggiore incisività la dottrina economica del presidente del Consiglio, già espressa in diversi interventi pubblici dal famoso editoriale sul Financial Times del marzo 2020 fino al paper del G30 del dicembre scorso. Il Sussidiario segnala che dei 40 miliardi di euro di extra-deficit che il governo impiegherà “20 miliardi sarebbero di ristori a fondo perduto per le imprese, 15 miliardi per affrontare i costi fissi e rafforzare la liquidità delle aziende e 5 miliardi destinati a un fondo per finanziare le opere lasciate fuori dal Recovery plan ma giudicate meritevoli”. E questo consente di vedere componenti fondamentali della “dottrina Draghi”:

  • La concezione neokeynesiana che porta a promuovere manovre espansive in fasi di crisi e contrazione economica, puntando all’ampliamento del deficit come arma politica decisiva contro le ondate recessive (“Verrà il momento in cui dovremo guardare al debito ma non è questo”, aveva detto Draghi in conferenza stampa)
  • Una graduale svolta verso aiuti più selettivi alle imprese come aveva scritto Draghi assieme agli economisti del gruppo G30. Chiaramente la crisi pandemica, mordendo ancora, impedisce un totale riallineamento sul fronte della discrezionalità degli aiuti, ma la scelta di dedicare i ristori in parte a una voce di spesa legata ai costi fissi, e non solo a una perdita di fatturato, consente di iniziare a immaginare una politica futura di sostegno maggiormente legata al margine operativo effettivo, e dunque alla profittabilità, delle imprese.
  • La spinta verso il rilancio strategico di investimenti e occupazione. Draghi, forse semplificando in maniera eccessiva, aveva parlato ad agosto di “debito buono” di fronte alla platea del Meeting di Rimini. Ma il senso del discorso è chiaro: opere pubbliche, progetti di ampio respiro e politiche volte a promuoverne la realizzazione servono come l’aria al sistema-Paese. E un uso strategico del debito può favorirne la realizzazione.

Il governo inizia a rodare il motore per progettare azioni di lungo periodo e in quest’ottica l’attivismo del Ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giancarlo Giorgetti, che si muove dal fronte dei vaccini a quello dell’acciaio dell’Ilva su cui si sta delineando la nuova governance, segnala un certo fermento. Il rodaggio non potrà dirsi completo finché l’Italia non avrà completato il suo Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), a cui il titolare del Mef Daniele Franco sta lavorando assieme ai minisri competenti in materia per limare gli ultimi dettagli e permettere che possa essere illustrato in Parlamento il 26 e 27 aprile per essere presentato all’Unione Europea entro il 30 aprile.

L’importante scostamento di bilancio mira dunque a imporre un cambio di passo sulla crescita economica e a rispondere ai legittimi e profondi timori di buona parte delle categorie produttive e dei commercianti che nelle scorse settimane hanno fatto sentire la loro voce nelle piazze del Paese. La pace sociale è un obiettivo fondamentale che va conseguito attraverso una risposta concreta ai timori della popolazione e alle aspettative di categorie fiaccate da un anno di pandemia e di ristrettezze economiche. Il governo Conte II ha da un lato dovuto affrontare situazioni emergenziali travolgenti e porre in essere misure necessariamente finalizzate al breve periodo, ma non ha lasciato in eredità un’agenda di politiche indirizzate alla crescita se si escludono pochissime, per quanto significative, eccezioni (come il Patrimonio Destinato, fondo creato presso Cdp, e l’ecobonus). Il governo Draghi mira a cambiare paradigma facendo del medio-lungo periodo l’orizzonte di riferimento.

Parallelamente, Draghi sa che assieme alla struttura commissariale del generale Francesco Figliuolo dovrà vincere anche la partita dei vaccini per permettere alle misure economiche di dispiegare il proprio corso nel migliore dei modi. Il cambio di passo dall’era Conte-Arcuri è stato senz’ombra di dubbio notevole da questo punto di vista, dato che la media mobile settimanale delle vaccinazioni al giorno è passata dalle 63.658 del 13 febbraio, giorno dell’insediamento di Draghi, alle 285.671 del 13 aprile (+348%), ma resta ancora lontana dal target di 500mila dosi al giorno che è l’obiettivo del governo. Roma non è stata costruita in un giorno e i segnali di cambiamento si vedono, ma il ritmo dell’intervento economico dovrà coordinarsi con una spinta crescente sulle vaccinazioni: c’è una parte del Paese allo stremo che a Draghi e al suo governo chiede prospettive. In questo contesto il Decreto Imprese può apparire come un punto di passaggio per ragionare in un’ottica di ricostruzione nazionale.

fonte: insideover

Robert F. Kennedy Jr. AVVISO: NON FATELO PER NESSUNA RAGIONE!


Il nipote dell’ex presidente John F. Kennedy ha recentemente rilasciato una dichiarazione pubblica esortando le persone di tutto il mondo a evitare il vaccino COVID-19 a tutti i costi perché contiene una nuova tecnologia non testata nota come mRNA, i cui effetti collaterali a lungo termine sono completamente sconosciuti.

L’mRNA altera direttamente il materiale genetico di coloro che lo ricevono, proprio come accade quando gli “scienziati” ingegnerizzano geneticamente (OGM) colture alimentari come la soia o il mais per renderle resistenti agli insetti o alla siccità.

“Questo intervento può essere paragonato agli alimenti geneticamente modificati, che sono anche molto controversi”, dice Kennedy.

A differenza di tutti gli altri vaccini, il cui danno genetico non è necessariamente permanente, il danno genetico dell’mRNA è “irreversibile e irreparabile”, osserva Kennedy.

“Anche se i media e i politici stanno attualmente banalizzando il problema e persino scioccamente chiedendo un nuovo tipo di vaccino per tornare alla normalità, questa vaccinazione è problematica in termini di salute, moralità ed etica, ma anche in termini di danno genetico”, Kennedy dice.

KENNEDY: I VACCINI COVID-19 SONO UN “CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ”

A differenza dei vecchi vaccini, molti dei quali possono essere “disintossicati” dopo l’iniezione, i vaccini mRNA COVID-19 vivono per sempre all’interno del corpo. Il danno che causano, in altre parole, è per sempre.

“Dovrai convivere con le conseguenze perché non sarai più in grado di essere curato semplicemente rimuovendo le tossine dal corpo umano”, spiega Kennedy, confrontando il danno genetico con il tipo che causa la sindrome di Down o la fibrosi cistica.

L’mRNA è quasi come un “motore” di vaccino continuo che vaccina ripetutamente una persona per il resto della sua vita. Per questo motivo, non è possibile “risolvere” o “curare” i problemi che si presentano.

“Questo significa chiaramente: se un sintomo di vaccinazione si sviluppa dopo una vaccinazione con mRNA, né io né nessun altro terapista saremo in grado di aiutarti, poiché il danno causato da questa vaccinazione sarà geneticamente irreversibile”, avverte Kennedy.

Dall’ultimo Olocausto nulla di così malvagio è stato imposto al mondo in nome della “salute pubblica”. I vaccini COVID-19 non sono solo pericolosi, sostiene Kennedy, ma rappresentano un “crimine contro l’umanità che non è mai stato commesso in modo così significativo nella storia”.

“Come ha detto il medico esperto Dr. Wolfgang Wodarg: in realtà, questo ‘vaccino promettente’ per la stragrande maggioranza delle persone dovrebbe essere  vietato  perché è ingegneria genetica! ‘”

In altre parole, farsi vaccinare per COVID-19 significa che una persona diventerà una sorta di zombi OGM  , senza alcuna possibilità di tornare al suo vecchio sé. Suona molto come il marchio della bestia del libro dell’Apocalisse, non sei d’accordo?

In passato, Kennedy, ha avvertito che i vaccini tradizionali sono già abbastanza dannosi, causando gravi danni al cervello che per molti sono irreversibili. E i vaccini contro il coronavirus di Wuhan (COVID-19) sono di gran lunga peggiori di così, dice, motivo per cui nessuno in nessuna circostanza dovrebbe prenderli.

Fonte: databaseitalia

Di una cosa possiamo essere assolutamente certi: stiamo assistendo alla più grande “strage” da vaccino mai verificatasi nella storia delle medicina.

Il grafico in alto, costruito con i dati ufficiali dell’Ema, l’agenzia del farmaco europea, mostra visivamente e in maniera immediata, comprensibile anche per chi ha gli occhi foderati di paura e di cazzate mainstream, quale sia stato il balzo degli “effetti avversi” che si è avuto a marzo il mese nel quale si sono fatte più vaccinazioni.

Fino a ieri tutto l’ambiente medico tenuto per le palle da Big Pharma, ha tentato di dire che non c’erano correlazioni, ma alla fine l’Ema ha dovuto ammettere che per quanto riguarda AstraZeneca tali correlazioni esistono, anche se poi si è lanciata in un peana costi-benefici che se fosse stato fatto a un esame di statistica avrebbe causato la perpetua espulsione dagli studi dello studente. Ad ogni modo, questi sono i dati fino al 3 aprile nella sola Ue:

  • AstraZeneca: 967 morti e 133.310 effetti avversi;
  • Pfizer: 3.529 morti e 127.789 effetti avversi;
  • Moderna: 1.475 morti e 11.545 effetti avversi.
dati vaccini

Quasi 6 mila morti nella sola Europa senza la Gran Bretagna ed è dunque presumibile che a livello globale siano decine di migliaia, almeno per quanto riguarda i vaccini a mRna, le persone sacrificate alla narrazione pandemica.

Ovviamente queste cifre vanno confrontate con il numero di dosi inoculate di ogni singolo vaccino, ed è per questo che AstraZeneca si rivela quello più pericoloso come si evince dalla tabella a fianco, oltre ad essere quello che uccide persone ancora in età relativamente giovane per cui adesso si dice che solo gli ultrasessantenni possano farlo.

Naturalmente qui si parla soltanto di “casi segnalati”, il che vuol dire che quelli “reali” potrebbero essere molti di più, come si potrebbe anche arguire dal fatto che il rapporto tra decessi e reazioni avverse è del tutto sballato tra i tre vaccini: l’ostinazione nella burocrazia sanitaria a voler negare correlazioni, può nascondere una strage ancora più grande.

Ma c’è di più: il problema vero è che siano di fronte a una diabolica perseveranza nelle campagne vaccinali quando esse, laddove hanno coperto la gran parte della popolazione, come è accaduto in Israele, in Cile e in Ungheria stanno mostrando conseguenze catastrofiche, con un aumento esponenziale di contagi, di ricoveri e di morti.

Di di fronte a tutto questo fermare le campagne vaccinali sarebbe un atto di doverosa prudenza per comprendere bene dove stia il “baco” di questi preparati messi in piedi in tutta fretta, che peraltro non si capisce che funzione possano avere, visto che i vaccinati continuano ad essere infettivi e a poter prendere l’infezione e che la copertura anche quando esiste è debole e dura pochi mesi.

Ma come disse un uomo della provvidenza, chi si ferma è perdutose si dovessero fermare in via precauzionale le vaccinazioni, tutta la mistificazione pandemica rischierebbe di crollare, perché cosa sono alcune migliaia di morti a confronto con le cifre di decessi da covid “fasulli” che vengono spacciati alla popolazione con martellamento mediatico quotidiano?

Bisognerebbe giustificare lo stop, ammettendo che siamo di fronte ad una sindrome influenzale forse appena più forte di quelle normali, non certo alla peste, e dando comunque via libera a quelle cure che risolverebbero il problema senza vaccini inutili. I milioni di persone rovinate e cacciate in una situazione di povertà da questa commedia, potrebbero davvero rivoltarsi in maniera violenta contro i loro “salvatori-aguzzini”.

Per questo tutto deve andare come se nulla fosse, come se 6000 morti e mezzo milione di effetti avversi, tra cui un 30 per cento gravi, fossero una bagatella e un piccolo prezzo da pagare alla salvezza dal raffreddore, come se non si vedesse il disastro che avviene nei paesi più efficienti nelle vaccinazioni dove invece dell’immunità di gregge si moltiplicano le varianti e i contagi: la macchina non può fermarsi a nessun costo e solo un atto di generale e totale disobbedienza potrà fermare questa follia.

Articolo de ilSimplicussimus

Fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/08/il-silenzio-degli-innocenti-6000-morti-da-vaccino-secondo-lema/

Tratto da: conoscenzealconfine

Covid e sport, l’esercizio fisico protegge dal virus e accelera la guarigione

 Il corretto e costante esercizio fisico anche a casa, a tutte le età e soprattutto negli anziani, è uno scudo in più contro Sars-CoV-2. Evitare la perdita di tessuto muscolare connessa con l’invecchiamento riduce il rischio di conseguenze gravi dell’eventuale infezione, perché una buona massa muscolare favorisce una corretta risposta immunitaria. Avere muscoli in salute accelera anche il processo di guarigione e recupero, contrastando i principali sintomi della sindrome post Covid-19 che, stando a una ricerca condotta da geriatri del Day Hospital post-Covid della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica campus di Roma, comporta stanchezza o affanno nell’87% dei pazienti che ne sono colpiti e che lamentano malessere persistente anche a distanza di settimane dalla risoluzione dell’infezione. 

L’esercizio fisico è perciò un vero ‘farmaco salvavita’ sia per ridurre il rischio di ammalarsi, sia per superare al meglio la malattia in caso di contagio, tornando più rapidamente e meglio alla normalità. Lo sottolineano gli esperti in occasione della pubblicazione del volume  benefico “Muscoli in salute. La chiave del benessere a tutte le età“ (a cura di Silvia Di Maio e Federico Mereta – edizioni Gribaudo), cui ha contribuito Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), direttore UOC Riabilitazione e Medicina Fisica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e docente di medicina interna e geriatria all’Università Cattolica, campus di Roma.  Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla ricerca geriatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

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Il Marchio della Bestia: il Pentagono Inventa un microchip che rileva COVID-19 nel corpo

Gli scienziati della DARPA del Pentagono hanno creato il primo microchip al mondo da inserire sotto la pelle, in grado di rilevare un’infezione da COVID-19 e rimuovere il virus dal corpo umano.

Il progetto top-secret utilizza un filtro rivoluzionario in grado di rimuovere il virus dal flusso sanguigno di una persona quando è collegato a una macchina per dialisi..

Il team della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) afferma di aver lavorato segretamente da anni per “prevenire e porre fine alle pandemie”.

Dailymail.co.uk riporta: Una delle loro invenzioni recenti, hanno detto a 60 Minutes domenica sera, che quello è un microchip che rileva l’infezione da COVID in un individuo prima che possa diventare un’epidemia.

I funzionari che hanno parlato con il team di “60 Minutes” hanno detto che il Pentagono non sta cercando di monitorare ogni tua mossa.

Non è stata fornita una spiegazione più dettagliata.

Il colonnello in pensione Matt Hepburn, un medico specializzato in malattie infettive dell’esercito che ha guidato la risposta della DARPA alla pandemia, ha mostrato al team di 60 Minutes un gel simile a un tessuto, progettato per testare continuamente il tuo sangue.

“Lo metti sotto la pelle e quello che ti dice è che ci sono reazioni chimiche in corso all’interno del corpo, e quel segnale significa che domani avrai sintomi”, ha spiegato.

Ha detto che la ricerca è partita dalla lotta per arginare la diffusione del virus a bordo della USS Theodore Roosevelt, dove 1.271 membri dell’equipaggio sono risultati positivi al coronavirus.

‘È come una spia del “motore di controllo” “, ha detto Hepburn.

“I marinai ricevevano il segnale, quindi si auto-effettuavano un prelievo di sangue e si sottoponevano ad un test sul posto.

‘Possiamo avere quell’informazione in tre o cinque minuti.

‘Mentre impiegate quel tempo facendo altro, quello che fate è fermare l’infezione sul nascere.’

È probabile che le truppe siano molto scettiche sulla nuova invenzione.

A febbraio, il New York Times ha riferito che un terzo delle truppe si è rifiutato di sottoporsi al vaccino, mostrando preoccupazioni sul fatto che il vaccino potesse contenere un microchip ideato per monitorare i destinatari, che disabiliterà permanentemente il sistema immunitario del corpo o che possa trattarsi di una qualche forma di controllo.

Un’altra invenzione del team di Hepburn è un filtro, che viene posizionato su una macchina per dialisi e rimuove il virus dal sangue.

Il trattamento sperimentale di quattro giorni è stato somministrato al “Paziente 16”, un coniuge militare, che era in terapia intensiva con insufficienza d’organo e shock settico.

“Lo fai passare il sangue in questo macchinario esso elimina il virus e rimette il sangue a posto”, ha detto Hepburn.

In pochi giorni, il paziente 16 si è ripreso completamente.

La FDA ha autorizzato il filtro per l’uso di emergenza ed è stato utilizzato per trattare quasi 300 pazienti in condizioni critiche.

Un’altra agenzia del Pentagono, il Joint Pathology Institute, studia campioni di tessuto di soldati e marinai infettati da agenti patogeni in tutto il mondo.

Hanno nei loro laboratori tessuti di pazienti infettati dall’influenza spagnola 100 anni fa, e nel 2005 un team dell’ospedale Mount Sinai e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sono riusciti a ricreare il virus.

Hanno anche trovato sopravvissuti e hanno prodotto anticorpi contro il virus letale.

Un membro del team, il dottor James Crowe, ha trovato un modo per trovare gli anticorpi in una fiala di sangue a tempo di record, riducendo il lasso di tempo.

La tecnologia che ha sviluppato è stata utilizzata per aiutare a creare anticorpi contro il COVID-19.

Attualmente stanno lavorando a modi per accelerare l’effettiva crescita degli anticorpi, un processo che attualmente richiede tre settimane per 7.500 dosi.

“Partiremmo da un campione di sangue di un sopravvissuto, finiremo con tutto questo e ti faremo un’iniezione della cura entro 60 giorni”, ha detto.

Un altro scienziato, il dottor Kayvon Modjarrad, sta attualmente cercando di creare un vaccino contro tutti i coronavirus.

“Questa non è fantascienza, questo è un fatto scientifico”, ha detto allo show.

‘Abbiamo gli strumenti, abbiamo la tecnologia, per fare tutto questo adesso.’

Ha detto che l’obiettivo era quello di essere in grado di vaccinare le persone contro virus mortali che non sono stati nemmeno identificati.

“Virus killer che non abbiamo visto o nemmeno immaginato, saremo protetti”, ha detto.

Tratto da: newspunch

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